Benvenuti al secondo appuntamento con La rubrica del Direttore: le camelie
Amici del parco, vicini e lontani, buon giorno da questo “pianeta delle camelie”!
Qui , come tutti gli anni, sta andando in onda il miracolo della fioritura di questa pianta affascinante che non smette mai di stupirci e sorprenderci. Corolle bianche come la neve o rosse come il sangue stanno macchiando le chiome, il cielo e i selciati.
La più antica delle camelie del parco, situata tra il Ponte Romano e il Chiosco delle Rose, si è coperta di piccole corolle imbutiformi di un rosa intensissimo, quasi rosso che racchiudono un vistoso ciuffo di stami giallo oro. Si tratta di una Camellia japonica ‘rubra simplex’, una delle specie naturali che ci fanno pensare a quei mitici boschi spontanei che vestono ancora oggi l’oriente, quei camelieti misteriosi che il marchese Pallavicini non aveva mai visto ma certamente sognava.
Anche nel Viale delle Camelie, composto da cultivar ottocentesche in parte di centocinquant’anni, la festa è iniziata e quest’anno, dopo un lunghissimo periodo di abbandono, a questo lieto incontro non sono sole; da oltre dici giorni io e i miei giardinieri siamo li ad accudirle.
Ve li presento: sono Filippo, Nasser, Gianni, Stefano, e Pippo, cinque uomini che si arrampicano, si appendono, potano, rimuovono le parti morte, si rompono la schiena a pulire il suolo e a “zappettarlo” per far si che i concimi veicolino meglio e l’ossigeno giunga alle radichette.
Rumore di forbici che lavorano, di ramaglie accatastate, di rastrelli che pettinano il suolo; sguardi veloci per capire “dove è meglio tagliare”, discorsi per condividere le tattiche, un sorriso al passere di uno scoiattolo. Ci vorrà qualche anno per rimediare all’incuria che si è stratificata ma i risultati già si vedono!
La festa è iniziata anche al Giardino di Flora dove la siepe di recente impianto ha cominciato a fiorire. Domenica scorsa alle otto del mattino ero già li a regalarmi un paio d’ore di pace totale, a pulire le piantine in vaso stordite dal freddo dell’inverno e a potare le rose. Un paradiso vero e proprio! In tutto questo i miei occhi cercavano i fiori appena schiusi delle camelie che cingono l’area e che, essendo le piante ancora basse, si vedono bene; e poi ho visto il fiore che pubblico, sbocciato in apice ad un rametto completamente prostrato sul suolo, largo circa dodici centimetri, di un bianco puro e di una forma perfetta. Una vera ‘Rosa del Giappone’, elegante come una sposa, sorprendente come una geisha. La pianta che l’ha prodotto è una Camellia japonica ‘Camilla Herbert’.
Momenti come questi fanno venire delle idee; se può interessarvi tenete d’occhio la nostra pagina FB VillaDurazzoPallavicini perchè presto organizzerò degli accessi straordinari all’alba affinché anche voi possiate godere di queste magie che fanno decisamente bene al cuore e all’anima.
Buona settimana a tutti,
Silvana Ghigino