Carissimi visitatori ed estimatori del parco, voglio farvi sapere che, nonostante i bei momenti passati insieme durante gli “Incontri con il Direttore”, sono spiacente di dover sempre comunicare a tutti che le Grotte sono chiuse perché valutate pericolanti. È veramente fastidioso proporre le caratteristiche scenografiche ed esoteriche del terzo atto del racconto del giardino cominciando con escludere la Prima scena!
E poi che scena! Si tratta di un antro molto articolato che copre una enorme superficie calpestabile e le acque di un lago sotterraneo che, fuori dagli inferi, si trasforma nel Lago Grande. Le volte rocciose sono sostenute da imponenti ammassi lapidei, il tutto completamente rivestito da stalattiti naturali provenienti da grotte calcaree di Isoverde, in particolare dalla spelonca chiamata ‘grotta del drago’, da Traso di Bargagli, dalla val Polcevera, da Isola del Cantone e forse dal monte Gazzo di Sestri Ponente. Nella volta sono realizzati grandi oculi che permettono alla luce di entrare a fiotti generando giochi di riflessi, ora sulle stalattiti ora sul pelo dell’acqua.
In verità oggi questi spazi ipogei non sono in pericolo dal punto di vista strutturale, ma sono in fase di distacco molte delle stalattiti in origine ancorate alla struttura con perni di ferro che, dopo 170 anni di umidità sono corrosi dalla ruggine e quindi vengono meno al loro compito di supporto.
Per cominciare a risolvere il problema un anno fa ho organizzato un gruppo di tecnici, appassionati come me, ed abbiamo iniziato ad occuparci del problema. Ad oggi sono stati effettuati i rilievi strumentali delle grotte per cui abbiamo finalmente planimetria e sezione di queste “caverne di Caronte” e sono state compiute le prime valutazioni sullo stato di degrado.
Il Comune di Genova per parte sua ha previsto di impegnare un budget economico per iniziare ad affrontare il tema di questo delicato restauro. Quindi si sta delineando una buona possibilità di un intervento reale.
Al momento ho il piacere di pubblicare alcune fotografie che testimoniano la bellezza scenografica di questi spazi concepiti per rappresentare gli inferi nei quali giungono coloro che vanno in cerca di una profonda purificazione dell’anima. Voglio inoltre dire al visitatore ultra ottantenne che ha partecipato all’ultimo Incontro esoterico e che mi ha chiesto: “Ma secondo lei io ho ancora la speranza di poter vistare queste leggendarie grotte? ” Resista, noi stiamo facendo del nostro meglio, quanto meno cercheremo al più presto di individuare una piccola area protetta alla quale si possa accedere per sbirciare ciò che non può ancora essere fruito.
Buon maggio a tutti
Silvana Ghigino